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Festival acqua: Morando, condizioni per svolta investimenti

09 ottobre, 18:18

MILANO - Dopo una lunga fase di "stagnazione" degli investimenti sul settore idrico in Italia, "esistono le condizioni per una svolta": lo ha assicurato il viceministro all'Economia, Enrico Morando, nel corso del suo intervento al dibattito 'Acqua bene comune o del Comune' al Festival dell'Acqua di Utilitalia che si conclude oggi a Milano.

In questo settore, secondo Morando, andrebbero "concentrati gli investimenti pubblici e privati". E "in questo momento ci sono le condizioni per organizzare investimenti pubblici" sul servizio idrico, visto che le operazioni di "stabilizzazione della finanza pubblica hanno avuto in larga parte successo e quindi un po' di spazio finanziario si creato". Ma "bisogna fare una scelta di priorità", ha aggiunto, proponendo ad esempio di guardare al Mezzogiorno come meta di parte delle risorse, cosa che "potrebbe dare un risultato maggiore in termini di crescita" per il Paese. A tutto questo si aggiunge la richiesta avanzata all'Europa - ha ricordato - di "poter applicare la clausola sugli investimenti" che permetterebbe allo Stato di aumentare la capacità di mobilitare risorse. Somme che andrebbero per di più ad aggiungersi "al flusso ordinario di investimenti e a quelli previsti dal Piano Juncker". "Ora - ha quindi proseguito il viceministro - è in corso un confronto per vedere se è possibile concentrare l'intervento su questo versante" che, ha sottolineato, si caratterizza come un "settore ad alto tasso di investimento".

Quindi, tornando al tema del dibattito, Morando ha chiarito che "l'acqua non è e non può essere un bene privato. Lo dice il codice civile in modo chiaro. Le acque naturali sono un bene demaniale e quelle termali e minerali comunque un bene indisponibile. Cosa diversa se si parla del servizio, della gestione. L'acqua è un bene che diventa fruibile da tutti solo se viene raccolta, canalizzata, circoscritta e distribuita in modo equo. Per farlo servono investimenti in infrastrutture".

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