MILANO - Sono confermati i 31 milioni di euro di investimenti per la rete di depuratori per l'anno 2015-2016, che si vanno ad aggiungere ai 21 già spesi l'anno scorso: è quanto ha assicurato oggi Claudia Maria Terzi, assessore all'Ambiente di Regione Lombardia, durante l'incontro a cui ha partecipato al Festival dell'Acqua di Utilitalia a Milano. Il convegno 'Acque reflue: impegni e regole', promosso da Confservizi Cispel Lombardia, è infatti ruotato intorno a due punti: gli investimenti ancora necessari per completare la rete di depuratori oggetto della proceduta di infrazione comunitaria e una maggiore collaborazione tra istituzioni regionali e operatori del settore idrico integrato per migliorare la gestione del servizio e l'intervento contro l'inquinamento ambientale. L'assessore ha anche assicurato agli operatori la disponibilità a definire alcuni "punti delicati per il territorio" come la gestione dei fanghi e il controllo dell'inquinamento dei corsi d'acqua.
Durante la tavola rotonda - a cui hanno partecipato rappresentanti delle società MM, Gruppo CAP, Padania Acque, SAL, Bergamo Uniacque e Tea Acque - sono poi emerse due "emergenze" nella gestione del ciclo idrico integrato: "la necessità di investimenti in studi e ricerche per il controllo dell'inquinamento dei contaminanti superficiali (derivato soprattutto dal versamento spesso abusivo di medicinali residui nei corsi d'acqua) e il problema del recupero dei costi reso necessario per i nuovi interventi a cui sono chiamate le aziende (per esempio sulle acque reflue e piovane)". Anche su questi temi la Regione ha confermato la disponibilità ad aprire un tavolo con gli operatori.
Infine, nel corso dell'incontro, Roberto Mazzini, coordinatore Utilitalia per il Gruppo Acque reflue e presidente di MilanoDepur, ha proposto di fare del sistema di depurazione di Milano (con i depuratori di Nosedo e San Rocco) "un punto di snodo energetico che riesca a fornire a tutto il territorio circostante calore ed energia".