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Tour straordinario di Goletta verde

Focus su Marine Strategy e tutela della biodiversità

29 settembre, 09:42
In Italia secondo i dati di Goletta Verde c'è un punto inquinato ogni 62 km di costa In Italia secondo i dati di Goletta Verde c'è un punto inquinato ogni 62 km di costa

Goletta Verde, la storica campagna di Legambiente, riparte con un'edizione speciale per difendere i mari italiani dai rifiuti e dalla perdita di biodiversità. Un viaggio che ha preso il via da Portovenere nelle Cinque Terre e che affronterà il tema della Marine Strategy, la direttiva 2008/56 sull'ambiente marino che prevede il raggiungimento del buono stato ecologico, per le acque marine di ogni stato membro, entro il 2020, valutando tutti gli aspetti legati all'impatto delle attività umane come la pesca insostenibile, l'introduzione di sostanze inquinanti, rifiuti e specie aliene, ma anche l'inquinamento acustico sottomarino.

Il problema dei rifiuti, nei mari e sulle spiagge, sta assumendo proporzioni davvero preoccupanti, rileva l'associazione ambientalista che nell'estate 2014 calcolò fino a 27 rifiuti galleggianti ogni chilometro quadrato, per lo più plastici, con una percentuale di quasi il 90%. Sulle spiagge, invece, da aprile a maggio 2015 su un'area di 136.330 mq sono stati trovati e smaltiti 22.114 rifiuti, 17 ogni 100 mq. Stando alle stime del Consiglio Generale della Pesca nel Mediterraneo (FAO) sono oltre sei milioni di tonnellate i materiali solidi e pericolosi di origine umana che vengono scaricati ogni anno nei mari del mondo.

I rifiuti nel mare e in spiaggia costituiscono però solo una minima parte del problema: almeno il 70% dei rifiuti che entrano nell'ecosistema marino affondano. La plastica rappresenta la stragrande maggioranza dei rifiuti ritrovati sui fondali (ben il 92%), che è anche tra quelli più pericolosi: viene ingerita da cetacei, tartarughe e uccelli marini causando danni spesso letali e la sua frammentazione genera micro-particelle che, ingoiate dai pesci, posso arrivare fino alle nostre tavole. Goletta Verde affronterà anche il tema dell'invasione delle specie aliene, cioè originarie di altre aree geografiche e introdotte accidentalmente dall'uomo nel Mar Mediterraneo.

Secondo uno studio del Centro comune di ricerca dell'Ue, che ha esaminato i dati di oltre 986 specie esotiche, stiamo assistendo alla più grande invasione in corso sulla Terra: quasi 1.000 specie aliene si sono "trasferite" nel Mediterraneo per colpa delle attività umane. In questa edizione ci sarà il sostegno anche delle Aree marine protette Isole Egadi, Tavolara, Secche di Tor Paterno, Cinque Terre e Parco nazionale del Cilento. “Le specie aliene e i rifiuti marini rappresentano una minaccia per la biodiversità e un pericolo per la tutela del mare da qui agli anni futuri.

L’attuazione della Marine Strategy e il raggiungimento degli obiettivi al 2020 rappresentano quindi una grande opportunità per i nostri mari - dichiara Sebastiano Venneri, responsabile Mare di Legambiente. Per questo è necessario lavorare per assicurare la chiusura delle attività di studio entro l'anno, così come previsto dalla direttiva europea, e passare il prima possibile alla fase successiva, quella di attuazione di interventi per il raggiungimento del buono stato ecologico dei nostri mari entro il 2020”.

“Gli obiettivi che ci impone di raggiungere la Marine Strategy – spiega Giampiero Sammuri, presidente del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano e di Federparchi - sono raggiungibili più facilmente utilizzando le idee, le azioni e il know-how anche attraverso la moltiplicazione e la promozione delle aree marine protette, territori che possono giocare un ruolo fondamentale nella custodia e nella cura della biodiversità marina e costiera, ma possono anche essere da stimolo per la crescita e lo sviluppo di un’economia locale responsabile e sostenibile”.

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