Le 280 centrali a carbone presenti in 22 Paesi europei coprono un quarto dei consumi Ue di elettricità e immettono in atmosfera circa un miliardo di tonnellate di CO2 all'anno, pari al 17% delle emissioni totali di gas a effetto serra. Lo riporta il Climate Action Network (Can), associazione internazionale di oltre 950 Ong, che oggi pubblica la Mappa europea del carbone.

Degli impianti presenti in Ue, sono oltre 200 quelli che hanno un'età superiore ai 30 anni, e che sono quindi "più inefficienti, inquinanti e obsoleti", sottolinea il network.

Stando ai dati, la nazione che inquina di più per via del carbone è la Germania, che nel 2014 ha emesso 255 milioni di tonnellate di CO2. Seguono la Polonia con 129 milioni e il Regno Unito con 87 milioni. L'Italia, con 39 milioni di tonnellate di CO2, è sesta, preceduta da Spagna (43) e Repubblica Ceca (41).

La situazione sembra destinata a peggiorare. Nell'Ue, infatti, sono in fase di costruzione o di pianificazione altri 110 impianti, di cui 75 nella sola Turchia.

Il Can sottolinea i costi pagati dagli europei in termini di salute, con milioni di persone che si ammalano e 23mila decessi prematuri ogni anno riconducibili all'esposizione agli inquinanti dall'industria del carbone.