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Oceani liberi da plastica, dal 2016 si parte dal Giappone

Primo progetto al mondo, è di un ventenne olandese

05 giugno, 11:44
Il primo sistema al mondo per pulire gli oceani dalla plastica (Theoceancleanup) Il primo sistema al mondo per pulire gli oceani dalla plastica (Theoceancleanup)

Enormi bracci galleggianti per liberare gli oceani dall'inquinamento della plastica: "The Ocean Cleanup Array", il primo sistema al mondo 'antiplastica', sarà installato al largo della costa di Tsushima, isola tra il Giappone e la Corea del Sud, nel secondo trimestre del 2016. Si tratta di un progetto pilota con l'obiettivo di ripulire la Great Pacific Garbage Patch, la più grande isola di plastica oceanica tra le Hawaii e la California. Lo ha annunciato l'olandese Boyan Slat, 20enne inventore del progetto e ad della fondazione non profit "The Cleanup Ocean" sul sito 'theoceancleanup.com'.

Il giovane olandese ha vinto nel 2012 il Best Technical Design all'Università di Delft, nel 2014, con una raccolta fondi online ancora in corso, ha raggiunto 2,1 milioni di dollari e iniziato così "la sua avventura".

L'Ocean Cleanup pilota sarà composto da bracci galleggianti di 2.000 metri "la struttura galleggiante più lunga sul mare".



"Abbiamo scelto quella posizione - spiega Slat - perché la corrente e le condizioni d'onda sono favorevoli per i test, e c'è tanta plastica, nell'isola arrivano a terra 30mila metri cubi di rifiuti ogni anno".

Il sistema di barriere ancorato al fondale è costituito da due bracci fluttuanti, disposti ad angolo lungo il percorso delle correnti, per convogliare la plastica verso le stazioni che la raccoglieranno, senza disturbare le rotte di pesci e la vita di altri organismi. La maggior parte della plastica si trova in superficie. Le stazioni contengono frantumatori e compattatori alimentati ad energia solare per immagazzinarla prima della raccolta e del riciclo.

L'oceanografo Curtis Ebbesmeyer ha censito le maggiori concentrazioni di plastica individuando 5 isole: due nell'Atlantico, una nell'Indiano e due nel Pacifico, con un'estensione di milioni di miglia quadrate. Quella del Pacifico settentrionale, la Great Garbage Patch, sarebbe grande come l'Europa, alimentata da una tonnellata di plastica al giorno.

Secondo uno studio dell'Università del Connecticut negli oceani galleggiano 269 mila tonnellate di plastica, la maggior parte in forma di microplastiche, 5 mila miliardi misurano meno di 5 milioni. Da qui la difficoltà di ripulire totalmente i mari, obiettivo che per Slat invece è perseguibile proprio a partire dall'impresa più ardua: "bonificare" l'isola di plastica "Great Pacific Garbage Patch". Il progetto prevede di collocare, entro 5 anni, barriere lunghe circa 100 km, per Slat "in grado di catturare quasi la metà della spazzatura nella Great Pacific Garbage Patch". Secondo il team di 100 scienziati e ingegneri la "barriera gigante" sarà in grado di farlo in 10 anni.

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