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Sterminate cernie in area 'paradiso' sub a Capraia

Presidente Arcipelago:danno enorme biodiversità e immagine isola

27 ottobre, 20:58

Undici cernie brune del sito 'Cerniopoli', indicato come paradiso dei sub a Capraia (Livorno), sono state uccise e ora delle due grandi famiglie di pesci che caratterizzavano quell'area rimangono solo quattro esemplari. A darne notizia, si spiega dal Parco dell'Arcipelago toscano, è stato Fabio Mazzeri, assessore di Capraia e istruttore subacqueo, a cui si deve anche il nome 'Cerniopoli'. L'area a breve, si rileva, avrebbe "finalmente trovato l'ufficialità con la nuova zonazione" che prevede il divieto di pesca. "Abbiamo fatto di tutto per accelerare i tempi - commenta Giampiero Sammuri, presidente del Parco - ma non siamo arrivati in tempo. Questo è un danno enorme alla biodiversità e all'immagine dell'isola che stiamo cercando di valorizzare con il turismo sostenibile".

"Per 13 anni sono riuscito con grande fatica, - spiega Mazzei - prima a tenerla segreta e poi, diventato il sito più richiesto dal turismo subacqueo, a tutelarlo con le mie forze. Nove anni fa Donatella Bianchi ci volle fare la prima delle 5 puntate di Linea Blu, seguita da Pianeta Mare di Tessa Gelisio.

La pubblicità è stata un arma a doppio taglio, creando invidie e stuzzicando bracconieri ed ignoranti. Poi grazie a Sammuri finalmente è iniziato il faticoso percorso di tutela. Ma purtroppo due mesi fa, saputo della imminente ufficialità del Parco a mare e della conseguente chiusura di Cerniopoli, si sono impegnati a distruggerla". Tra le cernie uccise, "Tina e Gaspare", attrazioni principali del sito: "È rimasto per ora Ugo e altre tre cernie ovviamente con caratteri completamente diversi".

La nuova zonazione, in corso di istituzione grazie alla collaborazione tra Parco e Comune di Capraia, prevede appunto che nell'area sarà vietata la pesca. Attualmente, si spiega, l'iter di approvazione è nelle mani della Regione Toscana per una richiesta di Vas in quanto variante al piano del Parco.

Sammuri spiega di aver cercato di evitare, senza successo la richiesta di Vas, a suo parere "assolutamente senza senso": la variante "migliora la tutela dell'area".

Legambiente, è uno scempio
"L'assalto dei bracconieri a Cerniopoli è un crimine contro l'ambiente, la biodiversità e l'economia di un'isola. E' un atto scellerato contro la bellezza e l'unicità del nostro mare e bisogna fare di tutto per individuare chi lo ha compiuto". Così Umberto Mazzantini, responsabile mare di Legambiente Toscana e consigliere ambientalista del Parco dell'Arcipelago, dopo l'uccisione di 11 cernie a Capraia (Livorno). "Sterminare e poi far sparire 11 grandi cernie - aggiunge - non può passare inosservato e chiediamo che chiunque sappia qualcosa si rivolga alle forze dell'ordine e al Parco per denunciare questi criminali. Uno scempio del genere non può passare impunito". Anche Legambiente, come Parco Nazionale e Comune di Capraia, chiede che sia al più presto approvata la nuova zonizzazione, ma fa anche notare che "la strage della magnifiche cernie di Capraia rende ancora più vergognoso che non sia stata ancora istituita l'Area marina protetta prevista dal lontanissimo 1982 e confermata da tutte le leggi successive e negli accordi europei ed internazionali sottoscritti dall'Italia. Le miopi opposizioni localistiche, sempre tollerate dai vari governi succedutisi in 33 anni, hanno impedito di realizzare quella grande area marina protetta della quale l'Arcipelago toscano ha bisogno e di darsi regole e strutture per impedire che i bracconieri del mare continuano a fare stragi, danneggiando il turismo subacqueo e i pescatori onesti".

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