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Apicoltori europei, fondi Ue insufficienti per settore

Iucn, non dimenticare 9,2% api selvatiche a rischio estinzione

02 ottobre, 09:04
(ANSA) - BRUXELLES, 2 OTT - I contributi europei ai programmi nazionali per l'apicoltura sono "insufficienti" e le misure previste dai programmi di sviluppo rurale "dipendono da ciascuna regione europea, non tutte li prevedono". A lanciare il messaggio all'Europarlamento è Etienne Bruneau, presidente dell'associazione degli apicoltori valloni, come portavoce del Forum degli apicoltori che si è tenuto a Bruxelles. "Il programma per l'apicoltura è indispensabile, agisce a livello di assistenza tecnica, ma 33 milioni l'anno per tutti i Paesi Ue non sono sufficienti" spiega Bruneau, sottolineando che l'apicoltura "vale meno dell'1% rispetto al mercato agricolo, ma bisogna far conoscere l'enorme impatto dell'impollinazione".

Anche se le colonie in Europa sono aumentate rispetto all'anno scorso "abbiamo un problema di produttività delle api, quindi i costi salgono e la sopravvivenza della categoria è a rischio" afferma Bruneau, ricordando i problemi legati a inquinamento, parassiti killer come la varroa, virus, pesticidi e agricoltura intensiva. L'allerta però non riguarda solo le api da miele, ma anche le api selvatiche, spesso dimenticate insieme ad altri impollinatori, come i bombi. "Il 9,2% delle api selvatiche europee sono minacciate di estinzione", ricorda Luc Bas, direttore dell'ufficio europeo dell'Unione mondiale della conservazione della natura (Iucn). "Le api sono essenziali sia per gli ecosistemi selvatici che per l'agricoltura: il valore dell'impollinazione delle colture ammonta a 153 miliardi di euro a livello globale e a 22 miliardi di euro in Europa, ogni anno", sottolinea Bas. (ANSA)
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