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Petrolio e miniere minacciano 1/3 Patrimoni naturali umanità

Wwf, da parchi nazionali a barriere coralline a rischio 70 siti

02 ottobre, 12:45

Il 31% dei siti naturali Patrimonio dell'umanità - 70 su 229 tra barriere coralline, parchi nazionali, riserve naturalistiche - è messo a rischio dalle esplorazioni per la ricerca di petrolio, gas e minerali, un dato in crescita rispetto al 24% di un anno fa. A lanciare l'allarme è un nuovo rapporto del Wwf, da cui emerge che il pericolo riguarda soprattutto i Paesi in via di sviluppo.

Dal parco nazionale del Virunga in Congo a quello del Lago Malawi, fino a uno dei più grandi parchi faunistici mondiali, la riserva Selous in Tanzania, 25 Patrimoni mondiali su 41 (61%) sono interessati da attività o concessioni per le estrazioni. In Asia il problema riguarda 24 siti su 70 (34%), nell'America latina e caraibica 13 su 41 (31%). La situazione è meno grave in Occidente: in Europa e Nord America sono in pericolo 7 siti su 71 (10%). Tra questi il parco nazionale Donana, situato nell'estuario del fiume Guadalquivir, nel sud della Spagna, una delle zone umide più importanti d'Europa per l'unicità della biodiversità che ospita.

"I siti naturali Patrimonio dell'umanità, che coprono meno dell'1% della superficie del Pianeta e hanno un valore eccezionale in termini di specie e paesaggi, corrono un rischio crescente di sfruttamento e di danni irreparabili, che a loro volta danneggiano le comunità dipendenti da questi luoghi per la sussistenza", avverte il Wwf. La minaccia interessa anche alcuni degli animali più rari della Terra, come i gorilla di montagna e gli elefanti africani, i leopardi delle nevi, le balene e le tartarughe marine. (ANSA).

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