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Cetacei Santuario Pelagos minacciati da navi e inquinamento

Wwf, serve cooperazione forte Italia-Francia-Principato Monaco

11 settembre, 17:25

Il 'Santuario Pelagos' nel Mediterraneo ha bisogno di maggior tutela. La casa delle balenottere, nell'area compresa fra Italia, Francia e Principato di Monaco, è minacciata dall'inquinamento, i cetacei dal rischio collisioni per il traffico marittimo mentre il turismo sostenibile va valorizzato. Ma finora è mancata una vera cooperazione tra i tre Paesi interessati.

E' in sintesi il messaggio della prima Analisi condotta da Wwf Italia e Wwf Francia dal titolo "Santuario Pelagos: valutazione dello Stato attuale e proposte per una migliore gestione", presentata questa mattina a Montecarlo, nel cuore del Santuario, a bordo di nave Palinuro, il veliero storico della Marina Militare Italiana che ha concluso il periplo legato alla Campagna di sensibilizzazione "MEdiTErraneo", voluta da Wwf e Marina Militare.

Solo con un rafforzamento della governance con un piano di gestione rivisto e più operativo, maggiori risorse economiche, definizione di obiettivi precisi - spiega il Wwf - il Santuario Pelagos, "l'habitat principale della balenottera comune, il più grande mammifero del Mediterraneo e il secondo al mondo, potrà difendere questo splendido abitante del mare e rendere sostenibili tutte le attività che vi si svolgono tra cui gli insediamenti civili e industriali costieri, i trasporti marittimi o il whale-watching". Senza il rafforzamento di Pelagos, dove l'Istituto Tethys ha censito 150 balenottere comuni e 39.000 stenelle striate, "siamo in grado di proteggere realmente solo l'1% del bacino, ben al di sotto del 10% come richiesto entro il 2020 a livello internazionale: con un Santuario ben funzionante l'area del Mediterraneo effettivamente tutelata salirebbe al 4,56%".

Da un lato ci sono "grandi responsabilità in capo alla Conferenza delle Parti (organo decisionale, che vede la partecipazione di Italia, Francia e Principato di Monaco), ma strumenti unitari insufficienti per l'implementazione di attività coordinate di tutela e di controllo. Manca un Ente gestore vero e proprio mentre il Segretariato Permanente non possiede ancora responsabilità chiare né i mezzi finanziari per garantire uno stato di conservazione favorevole - sottolinea il Wwf - Anzi le risorse destinate al Santuario ammontano complessivamente a 490.000 euro l'anno, appena 6 centesimi di euro l'anno per ettaro, quando l'Uicn (Unione internazionale per la conservazione della natura) stima che il budget necessario per un'area protetta simile al Santuario oscilli tra 32 e 110 euro l'anno per ettaro". Il Wwf si augura che le sue proposte vengano accolte in occasione della prossima riunione della Conferenza delle Parti di Pelagos, in Francia, a fine 2015.

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