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Isola Budelli, cade prelazione dello Stato

Ente parco, non molliamo, ricorso in Europa

13 aprile, 19:37
Isola Budelli: 'restano vincoli, ma cade prelazione Stato' Isola Budelli: 'restano vincoli, ma cade prelazione Stato'

I vincoli sull'isola di Budelli restano fermi, ma il Consiglio di Stato ha annullato la prelazione dello Stato perché l'ente parco non ha predisposto il piano di tutela. Lo ha deciso oggi la sesta sezione del Consiglio di Stato. Il Consiglio di Stato (con la sentenza n. 1854) ha dunque annullato la prelazione dell'Ente Parco della Maddalena sull'acquisto dell'isola di Budelli: acquisto effettuato due anni fa, nel corso di una procedura fallimentare, dal magnate neozelandese Michael Harte, che resta dunque a tutti gli effetti il proprietario dell'isola.

"Non molliamo, la procedura non finisce qui. Se ci sono margini, la nostra intenzione è il ricorso alla giustizia europea. Budelli merita di più". Con un velo di amarezza, ma tutt'altro che rassegnato, il presidente dell'Ente parco nazionale dell'arcipelago della Maddalena Giuseppe Bonanno, si dice sorpreso dalla decisione del Consiglio di Stato e che l'Avvocatura dello Stato sta valutando un ricorso che "può bloccare la procedura".

Il Consiglio di Stato sottolinea nella sentenza che l'isola di Budelli è di proprietà privata da epoca precedente all' istituzione del parco della Maddalena (tanto che nel 1984 il prefetto di Sassari autorizzò il proprietario ad alienare a una società privata "l'intera isola di Budelli"). L'isola è comunque protetta da vincoli e norme di tutela che ne hanno salvaguardato i valori ambientali e paesaggistici durante tutti questi anni e che "continueranno a essere presenti anche dopo l'annullamento del diritto di prelazione" da parte del Consiglio di Stato.

Sul piano strettamente giuridico, l'organismo di giustizia amministrativa ha ricordato che "il diritto di prelazione ha carattere ablatorio della proprietà privata, cioè sostanzialmente espropriativo, e come tale deve avere una base legale certa, conformemente a quanto da sempre ritenuto pacifico e più volte ribadito anche dalla Corte europea dei diritti dell'uomo". La legge n. 394 del 1991, come condizione per il legittimo esercizio della prelazione, richiede che sia "adottato un piano di tutela del parco e che la prelazione possa riguardare solo le aree che in quel piano siano classificate nelle prime due zone di maggior tutela".

Ma "in questi lunghi anni - sottolinea il Consiglio di Stato - il piano non è stato adottato dall'amministrazione e la sua mancanza inesorabilmente impedisce l'esercizio del diritto di prelazione". E tale circostanza "era stata sottolineata dal Consiglio di Stato anche nell'ordinanza cautelare emessa in corso di giudizio circa un anno fa". Questa base legale, osserva il Consiglio di Stato, "non può essere impropriamente surrogata da altro strumento pianificatorio, diverso per contenuti e finalità, come aveva invece ritenuto in primo grado il Tribunale amministrativo della Sardegna. Né è sufficiente lo stanziamento in legge della somma necessaria, in quanto la copertura finanziaria presuppone comunque che la prelazione sia esercitata legittimamente".

Pecoraro Scanio, sentenza sconcertante
''La sentenza è sconcertante anche perché il diritto di prelazione è previsto nelle zone di riserva integrale proprio come l'Isola di Budelli''. Lo afferma l'ex ministro ed attuale presidente della Fondazione Univerde Alfonso Pecoraro Scanio a proposito della decisione del Consiglio di Stato sull'Isola di Budelli, sorpreso che possa essere ''ribaltata una decisione del Parlamento italiano'' e chiedendo che lo Stato ''non molli''. ''Stupisce che il formalismo giuridico possa impedire un diritto dovere dello Stato - aggiunge Pecoraro Scanio - ribadito anche con un'apposita norma ad hoc votata dal Parlamento''. ''Auspichiamo che il parco continui ogni azione giudiziaria utile, anche in sede europea, a salvaguardare il diritto dovere dello Stato di garantire la tutela anche con l'acquisizione di beni naturalistici unici''. Infine ''auspichiamo che il Parlamento intervenga al più presto''.

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