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Energia: Ekins, tenere sottoterra 80% carbone e 50% petrolio
'Da qui parte la nuova politica energetica'
01 giugno, 20:20 (ANSA) - TRENTO, 1 GIU - "Ci si chiede spesso, con una certa
ansia per il futuro delle nostre riserve energetiche, quando
finirà il petrolio, ma se vogliamo limitare a 2 gradi l'aumento
della temperatura sulla Terra dobbiamo mantenere sottoterra
l'80% del carbone, più di due terzi del gas naturale e metà del
petrolio. La nuova politica energetica parte da qui". Questa la
soluzione indicata al Festival dell'economia di Trento da Paul
Ekins, docente di politica energetica e ambientale
all'University College London, per ridurre la contraddizione tra
energia e ambiente. E tra queste scelte la priorità va
all'attribuzione di un prezzo al carbonio, "premessa per poi
poterlo tassare, sapendo che, in ogni caso, anche così facendo
non riusciremo comunque a fermare il 'global warming'".
"Creare un mercato energetico diverso, che sia meno in conflitto con l'ambiente - ha sottolineato Ekins - è certamente possibile, l'unica opzione non accettabile è quella di non prendere nessuna decisione. Le decisioni sono difficili perché gli investimenti che dobbiamo fare avranno un impatto per decenni". "Dobbiamo, soprattutto, sviluppare una politica specifica per le nuove tecnologie, quelle ambientali e quelle Itc, che devono integrarsi per dare sempre maggiore efficienza al sistema", ha concluso Ekins".
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"Creare un mercato energetico diverso, che sia meno in conflitto con l'ambiente - ha sottolineato Ekins - è certamente possibile, l'unica opzione non accettabile è quella di non prendere nessuna decisione. Le decisioni sono difficili perché gli investimenti che dobbiamo fare avranno un impatto per decenni". "Dobbiamo, soprattutto, sviluppare una politica specifica per le nuove tecnologie, quelle ambientali e quelle Itc, che devono integrarsi per dare sempre maggiore efficienza al sistema", ha concluso Ekins".