Percorso:ANSA > Ambiente&Energia > Energie Tradizionali > Emissioni dal fracking rilevate a centinaia km di distanza

Emissioni dal fracking rilevate a centinaia km di distanza

In Maryland riscontrato aumento etano arrivato da Stati vicini

04 maggio, 20:54
Emissioni dal fracking rilevate a centinaia km di distanza Emissioni dal fracking rilevate a centinaia km di distanza

Le emissioni legate alla cosiddetta fratturazione idraulica (una tecnica controversa utilizzata per estrarre gas naturale e petrolio dalle rocce del sottosuolo) possono essere rilevate a centinaia di km di distanza da dove è stato realizzato il 'fracking'. Lo afferma uno studio condotto dall'Università del Maryland e pubblicato sulla rivista Atmospheric Environment. I ricercatori hanno studiato la qualità dell'aria del Maryland analizzando le registrazioni effettuate ogni ora dalle stazioni di monitoraggio dell'inquinamento fotochimico. E hanno notato che nonostante un declino complessivo del carbonio organico non metanico e un miglioramento della qualità dell'aria dal 1996, "le concentrazioni di etano, uno dei componenti del gas naturale, sono aumentate del 30% dal 2010 al 2013", ha detto Sheryl Ehrman, docente all'Università del Maryland e tra gli autori dello studio. Secondo gli studiosi l'andamento delle concentrazioni di etano è legato alle trivellazioni di gas di scisto (noto anche come shale gas) realizzate negli Stati vicini. Nella ricerca, gli studiosi hanno confrontato l'andamento dei livelli di etano con l'estrazione di gas naturali dalla vicina formazione geologica della 'Marcellus shale', caratterizzata da pozzi di shale gas. Dopo un'analisi dei venti, i ricercatori sono giunti alla conclusione che il Maryland stesse ricevendo la 'coda' delle emissioni originate in Pennsylvania, West Virginia e Ohio. "Abbiamo visto una differenza significativa nella qualità dell'aria nei giorni in cui il vento è passato sulle aree con una importante produzione di gas naturale rispetto al vento provenente da aree senza questa produzione", ha detto Alexa Chittams, parte del team di Ehrman. "Questo suggerisce che le aree di produzione di gas naturale hanno contribuito all'aumento dell'etano".

RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright ANSA