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Clima, Australia annuncia target in vista conferenza Parigi

E' pari a -26% sul 2005, per esperti 'pateticamente inadeguato'

11 agosto, 14:08
Clima: verso Parigi,Australia sotto pressione internazionale Clima: verso Parigi,Australia sotto pressione internazionale

In vista della Conferenza Onu sul Cambiamento Climatico di fine anno a Parigi, il governo conservatore australiano ha annunciato il suo target di riduzione delle emissioni di gas serra: almeno il 26% sotto i livelli del 2005 entro il 2030. Meno ambizioso della maggior parte degli altri paesi sviluppati e duramente criticato dalle opposizioni laburista e dei Verdi e da enti scientifici, oltre che dagli attivisti per il clima.

Ambientalisti ed enti scientifici hanno bollato il target come "pateticamente inadeguato, osservando come sia nettamente inferiore a quelli di altre economie sviluppate come Usa, Unione Europea e Canada. Ma il governo sostiene che l'obiettivo è proporzionato data la più alta crescita demografica dell'Australia e l'impatto economico sulle esportazioni di carbone degli interventi globali sul clima.

In parlamento, laburisti e verdi hanno condannato il nuovo piano del governo Abbott, avvertendo che fa dell'Australia "il fanalino di coda" negli sforzi globali per affrontare il cambiamento climatico. "Paesi a cui spesso ci paragoniamo, come Stati Uniti, Gran Bretagna, Germania e altri, tutti hanno dei target nel periodo equivalente del 40% e oltre" - ha detto il portavoce laburista per l'Ambiente Mark Butler.

"Siamo ora uno dei peggiori trasgressori rispetto alle altre nazioni sviluppate" gli ha fatto eco la portavoce per l'Ambiente dei Verdi, Larissa Waters. "Questi sono target incredibilmente deboli, da un primo ministro incredibilmente debole, che è in stato di negazione assoluta verso la scienza". L'anno di riferimento del 2005 è un tentativo di gonfiare artificialmente dei target pateticamente deboli, ha aggiunto. "Questo governo sta spostando i pali della porta, usando il 2005 come anno base quando quasi il resto del mondo usa l'anno 2000".

Le organizzazioni del business dal canto loro hanno espresso sostegno per le posizioni del governo, elogiando il target come "realistico". "Crediamo che sia veramente importante che l'Australia stabilisca dei target che possa poi conseguire", ha detto la Ceo dell'Australian Chamber of Commerce and Industry, Kate Carnell. "Stabilire livelli veramente alti e impossibili da raggiungere, o alternativamente impattare sui prezzi dell'energia e sulla competitività dell'industria australiana, sarebbe un errore".

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