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Coralli mediterranei più fragili per cambiamenti climatici

Lo rivela studio internazionale coordinato da ricercatori UniBo

23 luglio, 16:23

BOLOGNA - "La sopravvivenza delle barriere coralline" del Mediterraneo è messa a rischio "dal riscaldamento globale e dall'acidificazione degli oceani, con potenziali effetti negativi sugli ecosistemi marini e di conseguenza sulle società umane". Lo rivela lo studio di un team internazionale guidato dai ricercatori dell'Università di Bologna, pubblicato sulla rivista 'Nature Communications'. La ricerca è stata svolta "al largo dell'isola di Panarea, dove un cratere vulcanico sottomarino emette continuamente anidride carbonica acidificando l'acqua circostante e creando un gradiente di acidificazione che rispecchia i valori previsti per il 2100".

La specie al centro dei lavori è "il corallo Mediterraneo Balanophyllia europaea. Lo studio ha evidenziato come, all'aumentare dell'acidificazione delle acque, il polipo incontri maggiori difficoltà a produrre lo scheletro", con una conseguente diminuzione della calcificazione che lo rende "più poroso e fragile". "Il cratere vulcanico sommerso di Panarea - spiega la ricerca coordinata da UniBo - rappresenta uno dei quattro siti noti al mondo dove l'acqua del mare presenta oggi dei valori di acidità paragonabili a quelli previsti per la fine del secolo". 

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