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Australiani i più scettici al mondo su cambiamenti clima

Studio, 17% non crede a mutamenti di origine antropica

21 luglio, 11:53

Gli australiani sono i più scettici al mondo sui cambiamenti climatici: quasi uno su 5 (il 17% degli intervistati) non crede che siano in corso mutamenti causati dalle attività dell'uomo. Lo rivela uno studio condotto dall'Università australiana della Tasmania, e pubblicato su Global Environmental Change, che ha raccolto i dati di 20.000 interviste realizzate in 14 Paesi industrializzati tra il 2010 e il 2011. Poco convinti dei cambiamenti climatici anche gli abitanti di Norvegia (non ci crede il 15% degli intervistati), Nuova Zelanda (13%) e Usa (12%).

I ricercatori sottolineano la stretta correlazione tra i livelli di emissioni di CO2 dei vari Paesi e l'opinione dei loro abitanti sui cambiamenti del clima: gli Stati dove si registrano i più alti livelli di scetticismo sono proprio quelli che producono emissioni maggiori. Tra i paesi con il minor numero di scettici ci sono invece Spagna (2% degli intervistati) e Germania e Svizzera (4%).

Gli scettici climatici, sottolinea poi lo studio, sono più uomini che donne nella maggior parte dei Paesi. E anche l'appartenenza politica influisce: chi si definisce conservatore o di destra tende a mettere in dubbio i cambiamenti climatici più di chi si professa di sinistra. Al contrario di quanto previsto, il grado di istruzione e l'età non hanno invece costituito fattori rilevanti. "Lo scetticismo climatico - scrivono i ricercatori nello studio - persiste nonostante schiaccianti prove scientifiche sul fatto che sia in corso un cambiamento climatico di origine antropica".

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