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Acquedotto Pugliese: celebrato a Bari 'un Secolo d'Acqua'

100 anni da primo zampillo. Vendola, Aqp oggi impresa efficiente

24 aprile, 18:10
Era il 24 aprile del 1915 quando a Bari arrivò l'acqua. Sono passati cento anni dal primo zampillo sgorgato dalla fontana monumentale di piazza Umberto I. Un evento storico, salutato con entusiasmo ancor oggi con la celebrazione tenutasi davanti la facciata principale del Palazzo Ateneo alla presenza, tra gli altri, del presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, del sindaco di Bari, Antonio Decaro, dell'amministratore unico e del dg di Acquedotto pugliese (Aqp), Nicola Costantino e Nicola Di Donna, e dei rettori dell'Università e del Politecnico, Antonio Uricchio e Eugenio Di Sciascio. Per Acquedotto Pugliese, secondo Vendola, oggi comincia "una stagione nuova" e oggi Aqp,dopo le polemiche degli anni passati, è sicuramente "una impresa efficiente". L'arrivo dell'acqua dalle sorgenti di Caposele, grazie alla grande galleria dell'Appennino ed alle opere di captazione realizzate dell'Acquedotto, portò - è emerso durante la celebrazione - progresso e crescita alla città, ponendo fine ad epidemie endemiche causate dalla scarsità di acqua salubre. "Fu un progresso immenso ed una conquista - ha spiegato Decaro - dal punto di vista umano e sociale". "Un punto di arrivo e di partenza per quello che oggi è il più grande Acquedotto d'Europa e che ci vede impegnati - ha aggiunto Costantino - in una rilevante opera di ammodernamento e potenziamento delle infrastrutture per aderire alle rinnovate esigenze della Puglia". "Comincia una stagione nuova che - secondo Vendola - vede protagonisti i Comuni, soggetti fondamentali del futuro di Aqp nella nostra battaglia per far sì che i pugliesi ora e sempre siano i proprietari del loro meraviglioso acquedotto". Entro il 2017, infatti, una parte del capitale di Acquedotto Pugliese sarà trasferito ai Comuni per salvaguardare, in vista della scadenza della gestione del servizio idrico integrato del 2018, la gestione affidata alla mano pubblica che al momento vede la Regione detenere il 100% di Aqp. "L'acquedotto ha conosciuto alterne vicende ed a volte - ha concluso Vendola - è stato percepito come simbolo di spreco delle risorse pubbliche e qualcuno pensava che per questa ragione bisognasse vendere Aqp a qualche impresa privata, ma noi ci siamo battuti ed oggi è un'impresa efficiente ed in attivo, con interventi in cantiere per 600 milioni di euro".

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