Percorso:ANSA.it > Speciali > News

Oscar: 12 anni schiavo, il razzismo Usa che vince

Il film di Steve McQueen conquista Academy FOTO

03 marzo, 17:47
Anthony Katagas, Jeremy Kleiner, Dede Gardner, Steve McQueen e Brad Pitt Anthony Katagas, Jeremy Kleiner, Dede Gardner, Steve McQueen e Brad Pitt
Oscar: 12 anni schiavo, il razzismo Usa che vince

di Francesco Gallo

Ci voleva un inglese nero come Steve McQueen (Hunger e Shame) per raccontare in '12 anni schiavo' la schiavitù americana con tanta crudeltà, verità e bellezza estetica. Altro che la facile macelleria di Quentin Tarantino in 'Django Unchained'. Il fatto è che il lungometraggio di McQueen, che ha appena conquistato l'Oscar come miglior film (più il premio andato all'attrice non protagonista, Lupita Nyong'o, e la miglior sceneggiatura non originale), ha dalla sua tante cose. Intanto e' una storia vera e poi, come valore aggiunto, ha una drammaturgia perfetta: una discesa agli inferi con redenzione finale.

Siamo negli anni precedenti la guerra civile americana. Qui Solomon Northup (Chiwetel Ejiofor), un nero nato libero nel nord dello stato di New York, viene rapito e venduto come schiavo. Si misura cosi' tutti i giorni con la più feroce crudeltà, ma anche con rari gesti di gentilezza e questo fino all'incontro con un abolizionista canadese che cambierà per sempre la sua vita.

Tratto dall'autobiografia di Solomon Northup (interpretato da Chiwetel Ejiofor) che a meta' Ottocento ha rivelato al pubblico americano i retroscena dello schiavismo, il libro come il film racconta come un padre di famiglia afro-americano nato libero nello stato di New York, apprezzato musicista e artigiano, venga rapito e si ritrovi, in un attimo, indietro nel tempo, ovvero schiavo nelle piantagioni della Louisiana. Da qui la sua battaglia per tornare, solo dopo 12 anni, alla sua famiglia e ai suoi affetti.

Così Solomon Northup si racconta nella sua autobiografia: ''Essendo vissuto da uomo libero per oltre trent'anni, durante i quali ho goduto del bene prezioso della liberta' in uno stato libero, ed essendo poi stato rapito e venduto come schiavo - condizione in cui sono rimasto fino alla mia liberazione avvenuta nel gennaio del 1853, dopo dodici anni di schiavitu' - qualcuno ha ritenuto che la storia della mia vita e delle mie tribolazioni non sarebbe stata del tutto priva di interesse per il pubblico''.

Northup si ritrova prima incatenato e venduto a Freeman (Paul Giamatti), un crudele mercante di schiavi. Viene poi imbarcato su una nave fino alla Louisiana. Qui si ritrova al servizio di proprietari terrieri, con diverse gradazioni di crudelta', come William Ford (Benedict Cumberbatch) e Edwin Epps (Michael Fassbender). Nonostante la sua amicizia con Eliza (Adepero Oduye) e con Patsey (Lupita Nyong'o), Solomon rischia piu' volte di soccombere alle mille umiliazioni cui viene sottoposto (la piu' crudele quella che lo vede appeso, in punta di piedi e cappio alla gola, a un albero per ore e ore), ma alla fine verrà salvato dall'incontro con Samuel Bass (Brad Pitt che è anche il produttore del film), un carpentiere di buon cuore.

RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright ANSA