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Sochi: Shiffrin e gli altri, parte corsa all'oro

Facce da Giochi e gare clou: in copertina nuova vita Lolo Jones

08 febbraio, 21:54

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Sochi: Shiffrin e gli altri, parte corsa all'oro

dell'inviata Alessandra Rotili

Il primo oro forse  non passerà alla storia, ma c'è chi la storia di queste Olimpiadi così discusse la scriverà comunque. Azzerato il conto alla rovescia, messa da parte la megalomania di stampo putiniano e le polemiche su omofobia e incubo terrorismo, dalle piste di Rosa Khutor all'Iceberg skating palace per quindici giorni la piccola Sochi si trasforma nel regno della neve e del ghiaccio: una maratona di sfide e podi che passa per gare clou e facce da Giochi.

Nella top five delle prime, da non perdere lo show di grazia e tecnica che regala il PATTINAGGIO DI FIGURA declinato al femminile: la gara di Sochi si annuncia di livello altissimo, merito di presenze super su cui si eleva quella di Yuna Kim, la coreana che a Vancouver ha vinto l'oro e in Russia è pronta a replicare. Avrà rivali per cui soffrire, come la neo beniamina di casa, la piccola Yulia Lipnitskaya, classe '98, uno scricciolo che a gennaio si è preso il suo primo titolo europeo. Nella rosa, posto d'onore a Carolina Kostner, alle spalle titoli continentali a go go e un oro mondiale, ma due Olimpiadi buie da riscattare. Show il 20.

Nella cinquina delle memorabilia non può mancare la FINALE DI HOCKEY MASCHILE che chiude i Giochi: Usa e Canada già pensano all'oro, ma la Russia ha preparato lo squadrone e in casa vuole stupire. La neve da brivido si chiama DISCESA: una delle prove più spettacolari che già domenica forgia il suo campione. Gli uomini jet tra vecchio e nuovo non perdono il fascino: al via nomi noti come l'intramontabile Bode Miller o Aksel Svindal.

Anche l'Italia si presenta al cancelletto con un bel tris: Cristhof Innerhofer, Peter Fill e Dominik Paris. Battaglia garantita. Tra neve e aria ecco gli spericolati dello SNOWBOARD, specialità HALFPIPE (si volteggia per l'oro l'11 febbraio): protagonista annunciato l'americano Shaun White, 28 anni, uno che nato a San Diego ha preferito la tavola da snow a quella da surf. Biolimpionico della specialità a Torino e Vancouver, qui a Sochi non farà lo slopestyle. Per gli snowboreder è una leggenda, si fa chiamare 'pomodoro volante' e quattro anni fa ha bissato il titolo olimpico con un salto chiamato come un hamburger 'Double mc twist 1260'. A chiudere la finalissima dello SLITTINO: allo Sliding center domenica i campanacci faranno festa per il nuovo campione a cinque cerchi: favorito il tedesco Felix Loch, con il russo Albert Demtschenko deciso a chiudere in bellezza la sua carriera, l'Italia schiera un bis da podio.

Il Cannibale della specialità, Armin Zoeggeler, portabandiera azzurro, sesta Olimpiade, sempre a medaglia, due ori in bacheca. L'età per lui non passa. E il suo erede, Dominick Fischnaller: in molti lo danno in pole per l'oro. Nei primi Giochi della Russia post muro ci sono poi volti che regaleranno comunque un'istantanea memorabile: in testa alla cinquina di grandiussimi c'è EVGENI PLUSHENKO, genio dei pattini, zar delle lame, 31 anni, moglie, due figli e altrettanti ori olimpici. I suoi capelli biondi, i quadrupli salti dai quali esce sempre in piedi, il business che lo segue tra finti ritiri e ritorni di gloria fanno di lui l'eterno personaggio del pattinaggio di figura. Ha rischiato di non esserci, tra dolori alla spalla e ritrosie da star: ma ora c'è, ha esordito nel team e non vuole certo fare la comparsa.

Assente la bella Lindsay Vonn causa crac al ginocchio, la scena dello sci rosa è pronta a prendersela MIKAELA SHIFFRIN, 19 anni a marzo: due anni fa l'esordio in coppa del mondo e poi non si è più fermata. Oro ai mondiali di Schladming dello scorso anno, è la regina dello slalom. Adora altri due pezzi da novanta dello sport a stelle e strisce: Lebron James e Serena Williams. La pista russa la aspetta. E quella del bob invece avrà un'inedita protagonista, se non altro per l'eco mediatica che si porta dietro: LOLO JONES, 31 anni e l'ennesima vita da scrivere. Un'infanzia dura, lo sport come mezzo per farsi strada. Una prima pagina nell'atletica, poi il riciclo dagli ostacoli al bob.

Una delle poche a vantare la doppia partecipazione a Giochi estivi e invernali, negli Usa è una celebrità: qui a Sochi ha pianto, anche per le polemiche che la sua convocazione ha scatenato. Per molti è solo il suo fascino esotico ad aver pesato. Profilo decisamente più low ma grinta da vendere per ARIANNA FONTANA: la baby prodigio dello short track dopo due bronzi vuole regalare a se stessa e all'Italia la corona che conta. E poi dire sì sul Lago di Como al suo Anthony. E non sarebbero giochi invernali da brivido senza THOMAS MORGENSTERN: la terribile caduta dal trampolino lo scorso 10 gennaio in Austria gli aveva causato seri problemi e tre giorni di apnea. Ma per il folle saltatore sugli sci niente è impossibile e dopo tre titoli olimpici ha ripreso a saltare come un grillo. Per la corsa all'oro, il primo qui a Sochi lo regalerà già sabato lo snowboard, specialità slopestyle. Ma non è detto che sia quello che scriverà la storia.

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