Sabrina Ferilli
Ne 'La grande bellezza' e' Ramona, una spogliarellista in età, un personaggio che "farà sempre parte di me - dice - con la sua forza, la sua volontà e le sue debolezze"
04 marzo, 13:34
Ore 3.20, a casa di Sabrina Ferilli suona la sveglia. L'ha puntata l'attrice per non perdersi l'annuncio della possibile vittoria de La grande bellezza come miglior film straniero. "Ho visto gli attori americani che hanno detto 'The great beauty', così, secco - racconta -. Ero a letto da alcune ore, ero abbastanza rintronata e questa notizia è stata detonante, dopo è stato difficile riprendere sonno". La descrive spontaneamente, Sabrina Ferilli - che ha incontrato la stampa all'hotel De Russie a Roma in maglietta nera e jeans - l'emozione per l'Oscar. "Con Sorrentino ci siamo mandati dei messaggi di sana gioia. Fare un film è una grande fatica, fare questo tipo di film è una fatica in più, per i tempi che occorrono, per le ore di lavoro impiegate. La nostra era una squadra di professionisti, fa piacere che il massimo premio del cinema internazionale riconosca il lavoro di professionisti veri".
Sabrina Ferilli nel film è Ramona, una spogliarellista in età, un personaggio che "farà sempre parte di me - dice - con la sua forza, la sua volontà e le sue debolezze" e sulla possibilità che ci si innamori anche nella realtà di un personaggio come Jep Gambardella (Toni Servillo), l'attrice è disarmata: "sono personaggi con una carica poetica preziosa". Quanto alle critiche alla versione di Roma decadente, pigra viziata e superba resa nel film, la Ferilli precisa che si tratta del lucido racconto della "disgregazione di alcuni valori" e sulla reprimenda alla borghesia sintetizzata nel monologo in terrazza di Toni Servillo-Jep Gambardella contro la scrittrice Galatea Ranzi, aggiunge "è una mentalità ma anche in quei casi, sono dei poveracci affettuosi". Il valore aggiunto, secondo l'attrice è la scelta del regista di volere nel cast "attori con la patente. Anche per un piccolo passaggio c'erano attori di prosa e teatrali straordinari".
E Servillo? "Lui è il protagonista - precisa - il cantore, il grillo parlate, merita una menzione a parte". Il "grillo parlante" Servillo, per la Ferilli è anche un "vanitoso" e nella sfida su chi avrebbe fatto lo spogliarello in caso di vittoria dell'Oscar, non esclude che lui possa farlo, "ci potrebbe anche stare, non l'ho sentito ancora ma butto lì" la provocazione. Sullo sfondo dei ringraziamenti c'è l'amarezza per non aver partecipato alla cerimonia a Los Angeles dove non ha potuto calcare il red carpet più ambito del mondo del cinema. Per la Ferilli c'è, da un lato, l'amarezza, sfogata in un'intervista a 'Chi' in cui dice che l'Italia "è un Paese di talenti e non di squadre. A livello individuale sparigliamo e sbaragliamo, ma è nel discorso organizzativo che manchiamo". D'altro canto, a molte ore dalla premiazione, l'attrice rovescia il punto di vista e ai giornalisti non si stanca di ripetere: "la maggioranza degli attori è qui, siamo noi che facciamo l'onda. Di là sono in tre", come a dire che la festa più glamour è a Roma, proprio come ne La grande bellezza.
