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Ristoratrice morta: la Procura, nessuna istigazione al suicidio

Ristoratrice morta: la Procura, nessuna istigazione al suicidio

Chiesta l'archiviazione dell'inchiesta, il post su Fb era falso

LODI, 04 maggio 2024, 14:16

Redazione ANSA

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. - RIPRODUZIONE RISERVATA

La Procura della Repubblica di Lodi ha avanzato, oggi, la richiesta di archiviazione dell'indagine per istigazione o aiuto al suicidio di Giovanna Pedretti, la ristoratrice di Sant'Angelo Lodigiano trovata morta lo scorso 14 gennaio nelle acque del Lambro dopo le polemiche per la risposta a una recensione online di un cliente contro gay e disabili considerata falsa. Le indagini hanno accertato che nessuno ha aiutato Pedretti nel suicidio e che la recensione del presunto cliente non era genuina. Ora, il fascicolo passa al vaglio del giudice delle indagini preliminari per eventuali opposizioni o per l'archiviazione definitiva. 

    "Nessuno dei comportamenti tenuti da terzi - spiega il procuratore Maurizio Romanelli in una nota -, intervenuti a vario titolo nella presente vicenda, è in alcun modo qualificabile come fatto penalmente rilevante riconducibile alle ipotesi di determinazione al suicidio, rafforzamento al proposito di suicidio, rafforzamento o agevolazione". E per questo è stata richiesta l'archiviazione. Dopo la morte di Giovanna Pedretti, a lungo la pizzerie Le Vignole che gestiva insieme alla figlia e al marito è rimasta chiusa. Ha riaperto a metà aprile solo come locale da asporto con un nuovo nome, pizzeria dal Nello.

    "Nessuno ha indotto nessuno al suicidio. La recensione era falsa - ha scritto sui social Selvaggia Lucarelli  che con il fidanzato Lorenzo Biagiarelli mise in dubbio per prima la recensione -. La stampa ha mentito due volte: dando una notizia falsa sulla recensione e dando una notizia falsa sui responsabili di una morte. Una storia squallida e meschina che racconta bene il sistema". 

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