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Dpcm piattaforme, 'tutelare modello organizzativo settore taxi'

Dpcm piattaforme, 'tutelare modello organizzativo settore taxi'

La posizione Confartigianato Taxi, Cna, Casa e Cooperazione

VENEZIA, 19 maggio 2024, 15:48

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

Confartigianato Taxi del Veneto, Cna, Casa e le Cooperative di settore criticano le "incongruenze" presenti nelle ultime bozze del cosiddetto Dpcm piattaforme, presentate dal Governo il 3 aprile scorso.. Documenti, che a differenza della apprezzata bozza iniziale, introducono "cambiamenti inattesi che potrebbero minare l'integrità delle attività dei tassisti e delle cooperative". Le rappresentanze venete dei tassisti, in una nota congiunta, evidenziano la necessità di "salvaguardare l'integrità nel trasporto pubblico, rispettare la specificità costituzionalmente riconosciuta della forma cooperativa, e valorizzare l'artigianato". Non si può cioè, scrivono, non considerare "le specificità degli organismi economici che svolgono attività di trasporto in modalità aggregata legittimati ad operare conformemente alla normativa esistente, rispetto alle piattaforme tecnologiche di mera intermediazione, ancora non regolamentate nel nostro Paese". Per questo le rappresentanze dei taxi chiedono ai ministeri competenti di rivedere e correggere questa impostazione, "regolando l'attività di intermediazione delle piattaforme tecnologiche (come accade in altri settori) per evitare distorsioni di mercato e garantire equità nel settore del trasporto pubblico, tutelando nel contempo la distintività riconosciuta della forma cooperativa e artigiana".
In Veneto, secondo l'Ufficio Studi di Confartigianato Imprese Veneto, le imprese taxi artigiane registrate al primo semestre 2023 sono 720 con 841 addetti, mentre le cooperative taxi sono 23.
   

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