BRUXELLES - La Commissione europea ha erogato la prima tranche da 50 milioni di euro in prestiti nel quadro dell'operazione di assistenza macrofinanziaria per la Macedonia del Nord. Lo comunica l'esecutivo comunitario in una nota, specificando che il pacchetto di aiuti serve a sostenere l'economia del Paese balcanico, gravemente colpito dalla recente crisi energetica, innescata dall'invasione su larga scala dell'Ucraina da parte della Russia. Skopje, constata Palazzo Berlaymont, ha rispettato gli impegni politici concordati con l'Ue per l'esborso della prima tranche, compiendo progressi nel settore delle finanze pubbliche, migliorando l'efficienza energetica e rafforzando il sistema giudiziario.
L'operazione di assistenza macrofinanziaria per la Macedonia del Nord ha un valore massimo di 100 milioni di euro in prestiti. Dopo l'erogazione di questa prima tranche di 50 milioni di euro, rimane disponibile una seconda tranche dello stesso importo, a seconda dei progressi compiuti nelle condizioni politiche concordate. Complessivamente, dal 2020 l'Ue ha versato circa 210 milioni di euro nel quadro dell'assistenza macrofinanziaria per Skopje.
L'alto rappresentante Ue, Josep Borrell, e il commissario all'Allargamento, Olivér Várhelyi, si sono congratulati con la presidente Siljanovska-Davkova per la sua elezione. "Ci auguriamo di lavorare con il primo capo di Stato donna della Macedonia del Nord: incoraggiamo gli attori politici interessati a lavorare per formare un parlamento e un governo stabile", hanno scritto in una dichiarazione congiunta. "Entrambe le istituzioni devono collaborare per far progredire il percorso della Macedonia del Nord verso l'Ue, anche attraverso l'attuazione di riforme chiave, in particolare nel settore dello stato di diritto e della lotta alla corruzione, nell'interesse di tutti i cittadini", si legge.
Nel testo si sottolinea l'importanza di "attuare gli impegni ancora in sospeso necessari per aprire il primo cluster del processo di adesione". "Ci aspettiamo che la nostra cooperazione continui e si sviluppi ulteriormente", affermano. In merito allo svolgimento del voto, Borrell e Várhelyi richiamano "le conclusioni preliminari dell'Ufficio dell'Osce per le istituzioni democratiche e i diritti umani" secondo cui le elezioni "si sono svolte in un'atmosfera pacifica e democratica" nel rispetto delle libertà fondamentali "anche se il processo rimane insufficientemente regolamentato".
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