Percorso:ANSA.it > Videostory Spettacolo > News

Ruffini, esordio regia con 'Fuga di Cervelli'

Ruffini, esordio regia con 'Fuga di Cervelli' 04 novembre, 16:56

Una pò Notte da Leoni, un pò Animal House con qualcosa dei Marx e molto South Park. ''Torino si è prestata perfettamente per essere filmata come se fosse Oxford, con il Parco del Valentino e il Po che noi abbiamo spacciato nel racconto come Tamigi...''. E' Fuga di cervelli, prima regia del comico livornese Paolo Ruffini, un film prodotto da Maurizio Totti e Alessandro Usai per Colorado Film in collaborazione con Medusa Film che ne è anche il distributore (in sala dal 21 novembre in 400 copie).

La storia s'incentra su Emilio (Peracino), un super nerd innamorato di Nadia (Olga Kent) che gli rivela di andare a studiare ad Oxford. Così anche lui s'imbarca in questa avventura con i "suoi amici dalle alte disabilità, che non sentono". Tra loro c'è chi non si fa fermare in niente dalla sedia a rotelle sulla quale è costretto, e chi non vede ma non va in giro col bastone per non vedenti (interpretato dallo stesso Ruffini). Una frase bella del film è: "Noi siamo immondizia che si è ritrovata", pronunciata con tutta la leggerezza possibile. Dopo una stagione premiata dagli ascolti di Colorado, gli incassi del musical Full Monty e la buona riuscita in libreria di Tutto bene, per il suo debutto Ruffini spiega di aver volutamente scelto un format spagnolo sperimentato ''cercando di farlo mio con un linguaggio diverso'' e un cast in linea con il suo umorismo: I PanPers (Luca Peracino e Andrea Pisani) conosciuti a Colorado, la Iena italo-americana Frank Matano, Guglielmo «Willwoosh» Scilla.

''E' un film dice Ruffini - dedicato ai "perdenti", ai "nerd" che sognano di stare con la bella del primo banco ma pensano di non poterci riuscire mai, a quei ragazzi italiani che si vergognano un po' della loro sensibilità, si rifugiano nel gruppo per non rivelare di essere fragili ma poi non sanno come gestire questa fragilità e come mostrarsi. Il nostro protagonista, Emilio, è un po' quel tipo di apparente "sfigato": lo dice bene la canzone di Max Pezzali che accompagna il film.

RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright ANSA