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Sardegna: Pigliaru, primo giorno da governatore

A piedi dal rettore dell'Università di Cagliari e poi interviste

18 febbraio, 17:21
Francesco Pigliaru Francesco Pigliaru
Sardegna: Pigliaru, primo giorno da governatore

 

CAGLIARI - E' stata una mattinata quasi di relax per il presidente della Regione Sardegna in pectore, Francesco Pigliaru, dopo i festeggiamenti di ieri che si sono protratti sino ad ora tarda. Fresco di vittoria, dopo l'esito confortante delle urne, questa mattina il professore é uscito a piedi di casa per incontrare alcune persone, tra cui il rettore dell'Università di Cagliari, Giovanni Melis. Pigliaru, infatti, dal 2009 e sino al 6 gennaio scorso ha ricoperto l'incarico di prorettore delegato per la ricerca scientifica dell'Ateneo del capoluogo. Un incontro di cortesia tra professori, secondo quanto appreso dall'ANSA, che é terminato con una breve visita negli uffici del Rettorato per salutare colleghi, collaboratori e amici. Poi di nuovo a piedi verso casa, con qualche "tappa forzata" per fermarsi con i cittadini che lo hanno incrociato per le strade del centro. A fine mattina primi impegni da governatore con le interviste ai due quotidiani sardi. Già dal pomeriggio cominceranno i contatti per disegnare la nuova Giunta regionale con la scelta degli assessori.

IERI: "Ugo Cappellacci mi ha chiamato per congratularsi per la mia vittoria. Grazie a tutti, ora Cominciamo il domani". È la frase pubblicata su Facebook da Francesco Pigliaru, il candidato governatore del centrosinistra ormai prossimo alla vittoria. Lo spoglio procede a rilento ma, a metà scrutinio, il vantaggio dell'economista sassarese sul governatore uscente sembra incolmabile.

Dopo Cappellacci è poi il turno di Matteo Renzi

"Grande Francesco, grande vittoria". Così Matteo Renzi in una breve telefonata riferita da Francesco Pigliaru, governatore in pectore del centrosinistra. "Matteo ci ha dato una mano importante - ha sottolineato il professore - Sarà bello governare in parallelo".

L'arrivo di Pigliaru nella sede elettorale di via Bottego é stato accolto da un lungo applauso e dai cori dei giovani volontari che hanno scandito il suo nome: "Francesco Francesco". Il professore era arrivato a piedi nel quartier generale del centrosinistra accompagnato dal sottosegretario alla Sanità Paolo Fadda.

IL NEO-GOVERNATORE
Francesco Pigliaru era sicuro della vittoria sin dalla sua candidatura. "Lo sapevo già dal 6 gennaio - ha detto in una improvvisata conferenza stampa nella sua sede elettorale - Se si va in battaglia si va per vincere. Sono orgoglioso di non aver modificato il mio modo di parlare in queste settimane di campagna elettorale. Sono rimasto lo stesso di prima: non ho mai insultato nessuno, hanno vinto le nostre proposte concrete". Al nuovo governo nazionale il presidente in pectore Francesco Pigliaru chiede lo sblocco del patto di stabilità e più risorse per la ricostruzione post alluvione. "E' vero che ci sono i soldi e ne servono di più ma anche quelli disponibili - spiega ai giornalisti - non si possono spendere a causa dei vincoli del patto di stabilità. Chiederò al nuovo governo di rivedere questi vincoli e di avere più risorse". Pigliaru ribadisce che la revisione del Piano paesaggistico della Sardegna è "di cartone" ed è pronto a rimettere mano al provvedimento varato dalla Giunta Cappellacci a sole 48 ore dal voto. "Vedremo le carte - ha chiarito - per valutare cosa fare".

LO SCONFITTO
"La politica è come la vita, è fatta di vittorie e sconfitte, la cosa importante è essere animati da passione sincera: vogliamo combattere per i sardi, per le battaglie storiche ed etiche, bisogna continuare a farle. Da oggi faremo opposizione corretta ma dura". Così il candidato sconfitto del centrodestra, il presidente uscente Ugo Cappellacci, commenta l'esito ormai acquisito del voto. "Al centro - dice - c'è la Sardegna e noi faremo le sentinelle". "Abbiamo fatto il possibile in questa campagna elettorale, ma chi ha governato parte svantaggiato, sono stati cinque anni di dura crisi". Così il presidente della Regione uscente, Ugo Cappellacci, commenta la sconfitta. "Il risultato non è stato poi così cattivo e non cambia il nostro desiderio di lavorare per la Sardegna, in un ruolo diverso ora ma con lo stesso impegno, stessa carica, stessa passione. L'affluenza? Non è una novità ma deve far riflettere, dobbiamo stare più vicini alla gente".

L'OUTSIDER
"La metà dei sardi ha manifestato la loro indifferenza con un grido muto contro la devastazione del territorio. Noi ci siamo proposti per la bonifica. Non sarà certo chi ha causato questi disastri a riparare tutto. L'astensionismo? Senza di noi sarebbe stato maggiore". Lo ha detto Michela Murgia, commentando ilo voto delle regionali."Al di la della delusione - ha detto la scrittrice - vedo volti di speranza che non si meritano la nostra delusione. Oggi si finisce, ma comincia la nostra politica quotidiana. Siamo pronti per le prossime amministrative".

ORE 18:38 - Il candidato del centrosinistra e governatore in pectore, Francesco Pigliaru, consolida il vantaggio quando sono state scrutinate 1325 sezioni su 1836, cioè il 75% del totale. Il professore arriva al 42,4%, mentre il presidente uscente, Ugo Cappellacci, si ferma al 39,3%. La scrittrice Michela Murgia arriva al 10,5%, mentre l'ex Pdl, Mauro Pili, al 5,9%. Staccati l'indipendentista Pier Franco Devias con l'1% e Gigi Sanna del Movimento Zona Franca inchiodato allo 0,7%.

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