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Premi: appello finaliste Donna dell'anno per l'8 marzo

"Imparare a dire di no e smettere di avere paura"

07 marzo, 15:40
Mak Ravieng Mak Ravieng
Premi: appello finaliste Donna dell'anno per l'8 marzo

"Imparate a dire no, a smettere di avere paura, prendete coscienza di voi stesse". Nel suo appello a tutte le donne in occasione dell'8 marzo, Albina Richard Maghabe sa bene di ciò che parla: 38 anni, quarta di otto figli in una delle tribù più conservatrici della Tanzania dove è ancora è praticata l'infibulazione, è riuscita a sottrarsi al futuro di "sposa-bambina". Trovando appoggio nelle suore dell'Immacolata e tra mille difficoltà si è diplomata nel 2002 e ha creato la "Maghabe High School", simbolo di sviluppo culturale per tutto il Paese. Oggi Albina è ad Aosta tra le tre finaliste del sedicesimo Premio internazionale La Donna dell'Anno - promosso dal Consiglio Valle - che sarà assegnato questa sera al Teatro Splendor. Impegnata in un altro angolo di mondo, suor Anna Maria Scarzello, originaria di Tarantasca (Cuneo), anche lei finalista, si rivolge alle famiglie: "Non siano un hotel, ma un luogo in cui la donna si possa valorizzare". Pensa a Damasco, in Siria, dove promuove la pace e i diritti umani in un contesto di guerra e violenza in cui "la donna molte volte è sola e deve pensare a mantenere tutti i figli". "Abbiate l'umiltà di chiedere quando siete in difficoltà, e di accettare l'aiuto quando vi viene dato". Gisella Aschedamini, nata a Casale Cremasco-Vidolasco (Cremona), ultima delle finaliste, è impegnata a tempo pieno in Bangladesh dove dal 1997 valorizza il ruolo della donna creando strutture ambulatoriale, scuole di alfabetizzazione e di cucito. Il suo impegno è nato dopo la tragica perdita dei familiari in un incidente stradale, in cui lei è stata l'unica sopravvissuta. "Alle donne dico offrite amore, accettate amore. Non si sminuisce la propria dignità quando si chiede o si accetta".

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