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Tv: Bertolino, Glob alla scoperta dei diversamente italiani ROMA, 2 APR - ''Gli inglesi dicono 'più parli e meno fai', una formula che Berlusconi aveva adottato con grande successo: si crea un alone di grande interesse intorno. Antonio Albanese anni fa aveva inventato un personaggio che forse pochi ricordano, il ministro della paura, in un paese in cui se metti un po' di ansia e paura alla gente, poi la gente finisce con il fare quello che deve. Qui il problema del bastone e della carota viene trasformato: la bastonata te la dò e se non stai attento la carota sai dove va a finire''. Enrico Bertolino, da domenica 6 aprile alle 22.40 su Rai3, per dieci puntate inviterà i telespettatori, con 'Glob, diversamente italiani', ad una riflessione sulla situazione attuale del nostro Paese in cui, al di là della politica, sembrano crescere le divisioni corporative, tribù incapaci di dialogare tra loro. ''L'Italia? E' una grande tribù. Anzi molte tribù diverse che - spiega Bertolino, che aveva intitolato le precedenti edizioni Glob Spread e Glob Porcellum - sono alle origini del nostro mondo, e pensare in questi termini significa ad esempio stravolgere il concetto di 'casta', abusato in politica e con cui siamo abituati a giudicare gli altri''. ''Cominciamo in piena par condicio - dice il direttore di Rai3 Andrea Vianello - ma crediamo nel sorriso equanime di Bertolino, che non farà sconti a nessuno, in maniera uguale!". In questa nuova avventura nel mondo della comunicazione Bertolino sarà accompagnato da Candida Morvillo, editorialista "alternativa" sull'attualità italiana; Fabrizio Casalino nei panni del presidente del Parlamento europeo Martin Schulz e in quelle di Enrico Letta nel confessionale del "Grande Fratello"; Stefano Bartezzaghi, esperto di linguaggi. E debutta "la figlia del web": Alice Mangione interpreta colei che si informa esclusivamente su Internet. Non mancherà la tradizionale Rassegna Stampa di Bertolino: con tutto quello che i giornali non hanno mai osato scrivere. Una laurea in economia alla Bocconi, studi a Londra ed esperienze manageriali a Milano, Bertolino inizia la carriera artistica inizia tra il 1996 e 1997. Che cosa non lo fa ridere? ''Il razzismo, la xenofobia, la violenza la prepotenza in generale contro le donne''. Il programma, oltre che da Bertolino, è firmato da Marco Posani, Dario Baudini, Luca Bottura, Luca Monarca, Enrico Nocera, Antonio De Luca, Stefano Redaelli; ed è curato da Elena Milani. La scenografia, tutta nuova, è disegnata da Giuseppe Chiara. La regia è di Duccio Forzano. Quest'anno il programma è una produzione interamente Rai. Ospiti della prima puntata: l'avvocato Giulia Bongiorno, che si soffermerà sulla condizione della donna; e il vignettista Vauro, che analizzerà i cambiamenti della satira nella nuova situazione politica. "Il marchio 'Glob' è radicato da 10 anni a Rai3, anche se con diversi sottotitoli - dice Vianello -. Siamo contenti di 'questo diversamente conduttore': non un comico ma un comunicatore che ci fa ridere, un analista con questa capacità tutta sua di gioco sull'immagine del nostro Paese". Il suo erede ideale? Alessandro Cattelan. "Mi piace molto", dice Bertolino. Qualche dirigente tempo fa mise da parte 'Glob' - ricorda Mazzetti -. A lui dissi: noi saremo qua quando voi non ci sarete. E così è stato!". Su Beppe Grillo, "non posso vantare un'amicizia con Grillo - dice Bertolino -, ma quando mi ha invitato ai suoi spettacoli mi ha sempre salutato dal palco. Il limite tra teatro e comizio è difficile da gestire per se stessi e per gli altri. Quando le aziende mi invitano a fare formazione e cabaret dico sempre di fare prima formazione e poi cabaret, altrimenti si perde in credibilità. C'è una linea sottile tra l'essere comico e l'essere politico, perché il limite è stato abusato". Matteo Renzi? ''Posso vantare il fatto di aver iniziato ad usare le slide prima di lui: ora siamo gli unici due a continuare a farlo. Battute a parte, lasciamolo lavorare''.

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