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Reeves guerriero solitario

47 Ronin, ispirato a un racconto giapponese

21 febbraio, 20:34
Ronin Ronin
Reeves guerriero solitario

di Francesco Gallo

Dal più tramandato racconto proveniente dall'antico Giappone, nasce l'epico 3D Fantasy-d'avventura '47 Ronin', in sala dal 13 marzo distribuito da Universal, con protagonista Keanu Reeves che torna nel ruolo di combattente solitario vestendo i panni di Kai, un emarginato che si unisce ad Kuranosuke Oishi (Hiroyuki Sanada), il leader dei 47 Ronin. Insieme cercano la vendetta sul tiranno Lord Kira che ha ucciso il loro Maestro, mettendo al bando i suoi seguaci guerrieri.

Per restituire l'onore al loro feudo, il gruppo armato fino ai denti si troverà ad affrontare delle dure prove per distruggere i guerrieri nemici. Il film, in cui la katana (la lunga spada ricurva dei samurai a taglio singolo), e' la vera protagonista è diretto dal visionario Carl Erik Rinsch (Il Dono). Ispirato a Miyazaki, Hokusai e Rinsch il film mette in campo immensi paesaggi, imponenti battaglie e, ovviamente, raffinati duelli pieni di effetti speciali. Il budget del film è stato di 175 milioni di dollari e, fino ad ora, il lungometraggio ha incassato poco meno di 145 milioni. Le riprese del film sono iniziate il 14 marzo 2011 a Budapest.

Dopo trentaquattro giorni di riprese in Ungheria, si sono poi spostate ai celebri studi di Shepperton di Londra. I costumi sono di Penny Rose, già costumista di pellicole come Pirati dei Caraibi - La maledizione del forziere fantasma, Svalvolati on the road, Prince of Persia - Le sabbie del tempo, Pirati dei Caraibi - Ai confini del mondo, Pirati dei Caraibi - Oltre i confini del mare. La Rose ha dichiarato di aver realizzato ogni costume personalizzandolo a seconda del background del personaggio e che, nonostante tutti nel film indossino un kimono, si era basata sulla cultura e sulle forme che essi avrebbero dovuto prendere.

''Per me e' stata un opportunità studiare un'altra cultura, non ho voluto fare nessun remake o sequel, ma qualcosa di totalmente nuovo. Tra le cose più difficili quella di lavorare con la cultura giapponese, attori giapponesi con un approccio occidentale una cosa davvero difficile'' dice il regista Carl Erik Rinsch. ''La prima cosa che mi ha attratto di questo film - spiega invece Reeves - è la storia. Quando ho letto la sceneggiatura ho subito pensato che avesse il respiro di un western. C'era poi una storia di vendetta e amore impossibile, cosa che per un dramma sono due cose perfette. Sono stato poi attratto - ha continuato l'attore - per il fatto che il mio personaggio è un outsider, chi è fuori da una certa cultura e vuole invece farne parte e combatte per questo trovo sia una cosa più che interessante''.

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