“Negli ultimi due anni siamo stati oggetto di trasformazioni importantissime, direi quasi degli shock, tra pandemia e guerra, che hanno profondamente influenzato i comportamenti delle persone, le abitudini, le priorità, i valori. E questo ha avuto una serie di conseguenze nel paese influenzando le necessità infrastrutturali, alcuni aspetti sociali e poi le aziende, la loro capacità di resilienza e le loro strategie. Noi vogliamo guardare, studiare e analizzare questi cambiamenti per capire quelli che possono essere i nuovi modelli di sviluppo e di crescita”. Lo afferma l’ad di Ey Italia, Massimo Antonelli, durante uno dei tre appuntamenti Ey Italy Outlook, pensati per indagare insieme a rappresentanti delle istituzioni e delle imprese il cambiamento e le sfide che il paese deve affrontare. Il primo incontro, che ha visto ospiti il ministro del Lavoro e dell’Inclusione Sociale Andrea Orlando e l’amministratore delegato di Enel, Francesco Starace, ha come focus le persone, a partire da due ricerche elaborate da Ey. La prima è lo Human Smart City Index, diffusa questa mattina. “Siamo partiti dall’analisi del cambiamento dei valori, del modo di vivere delle persone che c’è stato negli ultimi due anni. Si sono evolute le necessità di sicurezza e benessere, proprio e della collettività. Il 65% di tutte le persone che abbiamo intervistato con Swg ha dichiarato che l’acquisto dei beni o dei servizi è non soltanto legato all’innovazione tecnologica, ma anche ai valori e a quelli che sono i messaggi che il prodotto stesso e le aziende mettono sul territorio”, spiega il People Advisory Services leader di EY in Italia, Andrea D’Acunto. Si è quasi invertito il paradigma dell’offerta di lavoro che segue la domanda. “Gli investimenti sulla città – prosegue - possono veicolare l’attrattività non solo del turista, ma anche del lavoratore”. La seconda ricerca è svolta in collaborazione con Manpower: si tratta di un’analisi predittiva dell’andamento di 800 professioni e competenze nei prossimi 10 anni. Evidenzia una polarizzazione verso l’alto della domanda per professioni ad alta specializzazione, circa il 77%: “Il tasso di invecchiamento delle competenze nei prossimi 10 anni aumenterà del 20%, se la professione non è aggiornata. E poi emerge la questione del mismatch: non solo sbilanciamento di domanda offerta, ma di competenze che servono per ciascuna specifica professione. Cresce al 30%. C’è necessità di lavorare su upskilling e reskilling già in età lavorativa”.
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EY