L'ex presidente del Perù, Alberto
Fujimori (85 anni), deciso a candidarsi alle presidenziali del
2026 col partito di destra Fuerza Popular, ha ottenuto
l'annullamento dell'accusa penale per la sterilizzazione forzata
di oltre 270mila donne indigene.
La sterilizzazione, secondo l'accusa, era una parte occulta
della politica di "pianificazione familiare" di Fujimori, che
puntava a controllare i tassi di natalità anche per combattere
"l'impoverimento delle risorse".
La decisione arriva dopo che il Parlamento ha approvato la
cosiddetta "legge di amnistia" - che di fatto decreta la
prescrizione dei crimini di guerra e di quelli contro l'umanità
commessi prima del primo luglio 2002.
Nelle ultime ore è stato diffuso anche il cedolino della
pensione vitalizia dell'ex presidente, emesso il 31 luglio 2024,
in cui si attribuiscono a Fujimori 10.483 Sol mensili (2.575
euro).
Il 7 dicembre scorso, Fujimori, condannato a 25 anni di
carcere per reati di lesa umanità - perché considerato il
mandante di due massacri - era stato scarcerato dopo
l'approvazione in via definitiva di una controversa amnistia
concessagli nel 2017, contro il parere della Corte
interamericana dei diritti umani.
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