"Il potere d'acquisto è in ripresa, i
consumi no" rileva Confesercenti che commentando i dati Istat
sulle vendite al dettaglio sottolinea: è "un vero e proprio
enigma: a fronte di un aumento del reddito disponibile del 3,5%
fra il primo e secondo trimestre 2024, solo in minima parte
eroso dall'inflazione (0,2 punti), la spesa delle famiglie è
aumentata appena dello 0,5%. Questo significa che della crescita
di 9,1 miliardi del potere d'acquisto, solo 1,6 miliardi sono
stati effettivamente destinata a nuovi consumi".
Per la spesa delle famiglia si conferma uno "uno stallo che
desta allarme, probabilmente dovuto alla ripresa del risparmio
da parte degli italiani ma anche causato dall'incertezza sul
futuro generata dalle tensioni internazionali". E' "un segnale
che desta preoccupazione, in un quadro caratterizzato invece da
un reddito disponibile in recupero, da un'occupazione che
continua a registrare andamenti positivi e da una dinamica
inflattiva in netto ridimensionamento".
Per Confesercenti anche "la politica ancora troppo restrittiva
della Bce gioca la sua parte: il governo deve premere per un
allentamento o la domanda interna resterà paralizzata".
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