La malattia gli ha inibito l'uso delle mani ma non la passione per la musica. E così, grazie all'aiuto del fisioterapista che ha incontrato nel centro di cure palliative dov'è attualmente ricoverato, il 72enne brindisino Vincenzo Maccagnani è riuscito di nuovo a suonare e ha addirittura inciso una canzone.
Ad aiutarlo è stato il 32enne Giacomo Contaldo, di mestiere fisioterapista, per passione chitarrista di pizzica salentina. Gli ha letteralmente 'prestato' le mani, in particolare la destra, per far vibrare in due le corde della chitarra. Contaldo lavora a Casa Betania, l'hospice dell'ospedale Panico di Tricase. E' stato qui che il destino ha fatto incontrare i due musicisti regalando a entrambi emozioni e speranze.
Giacomo, o meglio l'angelo di Betania come viene chiamato dai pazienti, ha esaudito il sogno di Vincenzo: incidere un'altra canzone. Sue le parole mentre la musica è stata scritta da Giacomo. "E se il sole si nasconde dietro una nuvola, c'è la luna che mi ricorda che tanto ci sei tu. E allora il sole può restare dietro una nuvola tanto quello che mi manca ce lo hai tu", recita una strofa del nuovo brano di Maccagnani. L'ennesimo della sua carriera da polistrumentista che lo ha visto anche esibirsi anche sul palco del Festival di Sanremo come batterista della band Opera, un gruppo musicale pop italiano, attivo tra il 1975 e il 1985. A Sanremo Vincenzo ha partecipato nel 1976 con la canzone L'ho persa ancora. Poi le esperienze in tre edizioni del Festivalbar: 1975 (Donna di chi), 1977 (E stelle su di noi), 1981 (Guerriero). Nel 1978 era già tornato a Brindisi, dove ha lavorato per 40 anni all'Agenzia delle entrate, senza mai abbandonare la musica.
Giacomo Contando, invece, 32 anni, di Castiglione d'Otranto, è tra i più apprezzati musicisti di tradizione popolare del Salento. Oggi è componente dei gruppi di tradizione popolare salentina Alfieri Ensemble, Dakkamà e Ariantica, appassionato in particolare della chitarra battente.
Nonostante la grave patologia impedisca a Vincenzo di muovere le mani sulle corde della chitarra, grazie a Giacomo il pensionato brindisino continua a provare quelle emozioni di un tempo. Inoltre, grazie all'autorizzazione del coordinatore infermieristico di Casa Betania, Antonio Negro, diverse settimane fa Vincenzo ha lasciato l'ospedale per poche ore per dirigere l'orchestra composta da quattro musicisti amici del fisioterapista, e un coro formato dai sanitari della struttura ospedaliera. La musica ancora una volta regala sollievo dal dolore che a volte dispensa la vita.
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