"Fare memoria non vuol dire solo
ricordare, ma attualizzare il ricordo affinchè non avvenga mai
più. Questa è una ferita per l'intera città di Foggia, una
ferita anche per me, perchè so che la risposta giudiziaria non
fu quella delle aspettative. Nel caso di specie, le
responsabilità che furono accertate furono quelle di persone che
non c'erano più e questo portò alla immediata chiusura delle
indagini". Così il procuratore di Foggia, Ludovico Vaccaro,
questa mattina intervenendo con le autorità locali alla
cerimonia di deposizione di una corona di fiori al memoriale
delle 67 vittime del crollo della palazzina di viale Giotto che
avvenne l'11 novembre del 1999 e di cui oggi ricorre il 25esimo
anniversario. Il cedimento del palazzo a sei piani al numero
civico 120 di viale Giotto avvenne
per la scarsa qualità dei materiali edili utilizzati per
realizzare l'edificio e da errori nei calcoli statici. Il
progettista e il collaudatore della
struttura sono morti negli anni scorsi, mentre il costruttore
morì nel crollo dello stabile in cui abitava.
"Quello che temo è che i ricordi nel tempo possano sbiadire e
noi questo lo dobbiamo evitare - ha aggiunto il procuratore -.
Bisogna che questa storia, oltre che attraverso un docufilm
('civico 120' del regista foggiano Lorenzo Sepalone ndr) già
realizzato, venga ricordata anche attraverso la scrittura. Credo
che lo si debba ai postumi verso i quali abbiamo il dovere di
testimonianza e memoria"
"Per me è un giorno indelebile nella memoria - ha sottolineato
una delle parenti delle vittime del crollo - . Come ogni anno mi
sveglio prima e dopo le 3.12 (orario in cui la palazzina
crollò, ndr) . Vorrei tornare indietro e cambiare questa
situazione, ma non si può. E allora non ci resta che portare
avanti il ricordo e la memoria".
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