Ricomincia mercoledì 11 settembre,
dopo lo stop dovuto alla sospensione feriale, il maxi processo
per il crollo del ponte Morandi (14 agosto 2018, 43 morti). Dopo
le audizioni degli ultimi consulenti tecnici degli imputati, il
23 settembre il collegio deciderà se conferire o meno
un'integrazione alla perizia sulle cause del crollo, che è stata
al centro dell'incidente probatorio. Secondo quanto trapela, i
giudici Paolo Lepri, Ferdinando Baldini e Fulvio Polidori
sembrano orientati al nuovo conferimento d'incarico per
attenersi alla recente pronuncia della Corte di Cassazione
(relativa alla strage ferroviaria di Viareggio) secondo la quale
i magistrati quando si esprimono su questioni molto tecniche
nelle motivazioni devono richiamare più puntualmente rispetto al
passato il "sapere tecnico" alla base delle proprie
considerazioni. L'integrazione di perizia avrà conseguenza sui
tempi del processo ed è probabile che la sentenza nei confronti
dei 58 imputati, tra cui gli ex vertici di Aspi e Spea, arriverà
solo con l'inizio del 2026. Nei prossimi mesi sono attese anche
le dichiarazioni spontanee al processo dell'ex numero uno di
Aspi Giovanni Castellucci, che aveva rinunciato a sottoposti
all'interrogatorio.
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