Percorso:ANSA.it > Photostory Sport > News
Gruppo D: quarta volta per Costa Rica

Una Repubblica senza esercito, una nazionale con poche tradizioni. La storia della Costa Rica ai Mondiali è breve ma non priva di orgoglio: in fondo lo dice anche il nome con la quale i nativi di quel paese vengono chiamati, i 'Ticos', dal diminuitivo ispanico 'tico'. La squadra vanta tre partecipazioni che con quella in programma questa estate in Brasile diventeranno quattro. Impegnata nelle qualificazioni per ogni edizione dal 1958, ha fatto il suo debutto nelle fasi finali solo a Italia '90. L'esperienza dei costaricensi fu particolarmente positiva: in quell'occasione, guidati dall'allenatore serbo Bora Milutinović, raggiunsero sorprendentemente gli ottavi di finale, battendo Svezia e Scozia nel girone eliminatorio ma poi perdendo contro la Cecoslovacchia. Unico precedente tra le due nazionali è un'amichevole a New Haven, l'11 giugno 1994, in preparazione all'avvio di Usa '94, con successo azzurro per 1-0 grazie alla rete decisiva di Signori al 65'.

La nazionale della Costa Rica, che torna ad un Mondiale dopo 8 anni di assenza e che affronterà l'Italia nel girone D (con Uruguay e Inghilterra), è allenata da Jorge Luis Pinto, colombiano, nato il 16 dicembre 1952 a San Gil. Tra i giocatori più pericolosi della Costa Rica da segnalare Joel Campbell, attaccante dell'Olympiacos Pireo in prestito dall'Arsenal. Indifferentemente prima o seconda punta, è dotato di grande rapidità ed estro, nonché di una velocità fulminea sia in allungo che sul breve. Vanta 8 gol e 30 presenze con la sua nazionale. Passando dal calcio alla realtà politica del paese dell'America Centrale, la Costa Rica (oltre 4 milioni di abitanti, capitale San Josè) e' una Repubblica ed è particolarmente curioso il fatto che abbia abolito le sue forze armate nel 1949 dopo la guerra civile: è il primo paese senza un esercito. La Costa Rica è sede della Corte Inter-Americana dei Diritti Umani e Sede dell'Università per la Pace delle Nazioni Unite. Nel 1986 viene eletto presidente àscar Arias Sánchez, che vara un piano di pace centroamericano. Riceverà per questo il Premio Nobel per la pace.

àscar Arias è stato rieletto presidente, a 20 anni dal suo primo mandato, nelle elezioni celebratesi il 5 febbraio 2006. Il 7 febbraio 2010 viene eletta presidente Laura Chinchilla Miranda, politologa, prima donna Presidente della Costa Rica. Tornando ai Mondiali, alla Costa Rica dopo il viaggio in Italia 23 anni fa ci vollero altri tre tentativi perché i Ticos facessero la loro ricomparsa nella fase finale di un Mondiale, a Corea-Giappone 2002. La compagine centramericana chiuse il girone con 4 punti, ma fu eliminata per la peggior differenza reti nei confronti della Turchia. Nell'ultima partita, contro il Brasile, serviva un pareggio o una sconfitta con scarto ridotto. I caraibici riuscirono comunque a mostrare un gioco offensivo, ma uscirono sconfitti per 5-2. A conferma della difficoltà del girone, il Brasile avrebbe vinto il torneo, mentre la Turchia si sarebbe classificata terza. La Costa Rica si qualificò al Mondiale per la seconda volta consecutiva guadagnando l'accesso a Germania 2006, ma si trattò della peggiore prestazione della squadra ai Mondiali. Nella partita inaugurale della manifestazione fu sconfitta per 4-2 dalla Germania padrona di casa (vana fu la doppietta di Paulo Wanchope) e nella seconda giornata fu superata dall'Ecuador[2] per 3-0. Perse anche il terzo match contro la Polonia per 2-1. I Ticos non avevano mai lasciato un Mondiale senza nessuna vittoria.

RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright ANSA